“Ciao, Guido.” di Laura Veroni
Quinto piano, una rampa di scale infinita, poi ecco la stanza. Silvia si sofferma un istante, prima di entrare, e prende fiato: l’aria è calda e pesante, si respira odore di medicinali, di disinfettante, di chiuso, di corpi malati. Tre letti: al centro lo zio. Entra. C’è Giorgio,