“Opposti” di Camilla Merli


 

 

Ogni domenica.
Ogni domenica vengo qui da sola, da cinquant’anni. Questo museo mi piace perché mette a confronto piccole differenze che molti non notano.
Due quadri esattamente uguali, alcuni pensano. Invece io non la penso così…. penso solo alle cose che non hanno in comune, che  sono molte. Come in fondo me e mio marito: sembravamo uguali dal punto di vista di un occhio inesperto, ma noi ci definivamo due opposti, come penso che si definiscano questi due quadri fra di loro.
Lui era il sole e io la luna, lui era il bianco e io il nero,  tutte cose che solo accoppiate possono esserci. Gli opposti si attraggono, diceva qualcuno,  e aveva ragione. Come questi due quadri: da soli due semplici dipinti, insieme due capolavori, che mostrano mondi opposti. Questo succede da cinquant’anni, e credo che non cambierà mai. Come non è cambiato e non cambierà mai l’amore che provo per mio marito, anche se ormai non c’è più. L’unica cosa che mi rimane di lui sono i nostri due gemelli: Olivia e Tommaso.
Due opposti, legati da una fratellanza enorme, rafforzata dopo il lutto del padre. Li incontro molto spesso, come anche i miei nipotini.
Altre  volte prendo il tè con le mie amiche. Loro mi hanno detto per anni dopo il lutto di rifarmi una  vita, ma io non potevo, perchè in fondo, sapevo che il mio unico quadro opposto era lui.


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