by Elisabetta Miari

"A Natale siamo tutti più cattivi" di Elisabetta Miari

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A Natale siamo tutti più cattivi, a cominciare dagli ausiliari della sosta, ovvero, gli “zombie” dei vigili urbani. Quando un vigile muore, si trasforma in un ausiliario della sosta, in uno di quegli individui informi, che percorrono chilometri e chilometri senza sentire lo stimolo della fame, della sete e la stanchezza. Non si danno pace finché non hanno trascritto fino all’ultima targa, e Dio solo sa quante soste vietate ci siamo sotto Natale…
Proprio stamattina ho assistito alle rimostranze imploranti di un autista di furgone che stava scaricando in un bar. A nulla è servito cercare di far capire all’ausiliario che era stato costretto a parcheggiare lì dal traffico e dalla mancanza di un’area di sosta per il carico e lo scarico, che quella multa gli avrebbe “limato” il guadagno della giornata e che erano ben altri quelli che commettevano le infrazioni. L’ausiliario della sosta lo guardava con sguardo ebete, emettendo quei classici grugniti degli zombie, una misto tra un rutto e un lamento. Impossibile comunicare.

A Natale siamo tutti più cattivi, come gli automobilisti nelle grandi città, costretti dal traffico di quei giorni pre-festivi a passare più tempo in macchina in coda che a casa. È proprio in questo periodo che la gentilezza viene maggiormente dimenticata, che non si fa passare nessuno, che si fanno le parole crociate in macchina nel parcheggio pur di non lasciarlo a qualcun’altro, che si stringono le auto negli incolonnamenti, che si urlano gli insulti più coloriti e che si innalza il dito medio con più rabbia. Un popolo di persone con la bava alla bocca, rinchiuso in scatole metalliche con le ruote, che si attacca  al telefonino sputando veleno e che, una volta raggiunta la meta, lo riverserà  anche sulle loro famiglie.

A Natale siamo tutti più cattivi, basti pensare ai pedoni, che diventano particolarmente arroganti, mettendo a dura prova i già provati nervi degli automobilisti. In questo periodo i pedoni pretendono ancora maggior rispetto e attenzione ai loro bisogni. Vorrebbero che le macchine si fermassero non appena loro iniziano a pensare  di attraversare la strada e non solo quando lo fanno, è  troppo scontato. Loro sono i pedoni, una razza superiore, eletta da Dio.  Non si può non portare in palmo di mano un pedone, non aspettare che attraversi in tutto comodo, mentre nella via si crea una coda che arriva a bloccare anche l’ultimo incrocio. A Natale, i pedoni si dimenticano, ancor più che nel resto dell’anno, che anche loro a casa hanno auto e moto che prima o poi guideranno.

A Natale siamo tutti più cattivi, impossibile non menzionare le commesse dei negozi. In questo periodo di grande lavoro e stress, abbandonano la loro consueta “ruffianeria” per essere quello che sono in realtà: delle microcefale maleducate e interessate solo a far spendere più denaro alle persone, possibilmente trattandole male. Da quella che ti dà del tu solo per rifilarti fino all’ultimo rossetto rimasto, a quella che non nasconde che lei stai palesemente sul cazzo, solo perché lei vorrebbe essere te e non se stessa in quel momento. Ma ci sono anche quelle più gentili, dei negozi di lusso  di Via Montenapoleone, con le facce stuccate di bianco e le bocche a culo di gallina dipinte di rosso, che si comportano come se li avessero disegnati loro quegli oggetti firmati e ti guardano con sufficienza solo perché rimani dieci minuti a pensare se spendere 1000 o 1200€ per una regalo, praticamente il loro stipendio, ma questo non se lo ricordano nel  momento in cui ti fissano con disprezzo come se fossi una barbona.

A Natale insomma, siamo tutti più cattivi, anche la sottoscritta, che a poco più di due settimane dal Natale, si è dovuta sorbire le sopra descritte situazioni in una misura che eccede l’umana sopportazione. Finirà anche questo Natale e la cattiverai che ogni anno porta con sé, mascherata da  finta felicità per l’Avvento.

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