"A proposito di cognomi…" di Amalia Lilla Pezzi


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L’anno scolastico per il professor Franceschini iniziò all’insegna del buonumore; gli bastò infatti scorrere da cima a fondo l’elenco dei nuovi alunni, per accorgersi come il destino a volte faccia del suo meglio per creare situazioni divertenti persino sulle pagine di un registro di classe.
Inizialmente quella fila di cognomi gli era sembrata più che normale, ma in seguito osservò che alcuni, opportunamente abbinati, creavano uno strano contrasto e il professore, cui non mancava il senso dell’umorismo, decise di sistemarli in uno stesso banco. Alla fine della laboriosa sistemazione si trovò davanti coppie di questo tipo: Bianchi e Neri, Guerra e Pace, Martelli e Chiodini, Ingegneri e Muratori, Monti e Laghi, Pifferi e Tamburi, Grassi e Magri, Rustichelli e Gentilini, Prati e Verdi, Papa e Preti, Malerba e Ortolani. Nei giorni che seguirono, anche gli alunni però si accorsero di quelle strane combinazioni di cognomi e non si lasciarono sfuggire l’occasione per farsi una bella risata ogni volta che si creavano situazioni come questa: ” professore, Martelli picchia Chiodini” , ” Mi sembra naturale, mi stupirei del contrario!” Rispose calmo l’insegnante. Un’altra volta scoppiò una baruffa fra Bianchi e Neri. ” Possibile che da quando vi ho spiegato che a Firenze i Bianchi e i Neri si detestavano anche fra voi due non c’è più pace?” ” Cosa c’entro io?” chiede l’alunno Pace Rossotti di rabbia. ” Non dicevo a te,
volevo dire che fra i Bianchi e i Neri c’è sempre stata la guerra.” ” Cosa? Ma io non ho fatto niente ” si difende l’alunno Guerra…..Per la prima volta il professore non si diverte: la situazione sta sfuggendogli di mano. Ma quelli che più riuscivano a confondere il professore erano gli alunni Grassi e Magri…. Si,perché Grassi era sottile come un manico di scopa e Magri era un fanciullone con qualche chilo di troppo; così, ogni volta che interrogava Grassi, il professore fissava Magri o al contrario, quando interrogava Magri fissava con sicurezza Grassi.Questo equivoco mandava in visibilio tutta la classe,ma rattristava un po’ i due alunni,vittime entrambi di un piccolo complesso.
Altre volte il professore in vena di scherzare, rivolgendosi agli alunni Pifferi e Tamburi esclamava in tono solenne: ” avanti ragazzi, venitemi a suonare la geografia!” Oppure, vedendo Papa e Preti parlottare fra loro, tuonava:” Che sta combinando il Clero? Recita forse il Rosario?” E tutti giù a ridere come matti.
Ma le più gustose risate i ragazzi se le fecero quando, parlando di vacanze estive, l’alunno Monti assicurò che preferiva andare ai laghi, mentre l’alunno Laghi preferiva decisamente i monti. Durante l’intervallo capitava poi di veder scritto sulla lavagna quanto segue:” Ortolani estirpa la Malerba nei Prati Verdi” Gli interessati a volte se la prendevano, ma poi finivano per ridere come tutti gli altri…. Eh sì, perché dopo quattro risate la vita scolastica non sembra più nemmeno tanto noiosa!


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