by Elisabetta Miari

IO VOGLIO TE di Elisabetta Miari (Seconda parte – Epilogo)

Sono sempre io, Silvia, quella che tempo fa in “Io voglio te” vi aveva raccontato la mia storia travagliata con Marco, che sembrava essere finita ma, come cantava Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” e infatti anche lui, dopo un giro di quasi un mese è tornato, dicendo che non si era fatto vivo per questioni di orgoglio. Sono abbastanza grande da sapere che l’orgoglio è spesso una scusa, ma me la sono fatta piacere, stanca di soffrire. Siamo così tornati sull’ottovolante del nostro rapporto malato e la giostra ha ripreso a girare vorticosamente: settimane di amore da romanzo d’appendice e altre settimane di silenzi e lunghe sparizioni, pura disperazione. Poi i ritorni, sempre uguali, da passione al fulmicotone e da “non succederà mai più”: il copione di una commedia d’amore trasformatosi in un film horror.

Se penso quanto sono stata male negli ultimi mesi mi dico che è anche colpa mia: avrei dovuto capire che un uomo che ti ama a singhiozzo forse non ti ama veramente, nonostante i paroloni che includevano aggettivi come “eterno” e “senza fine” riferiti al suo amore. Nonostante le ore e ore di telefonate sdolcinate ogni giorno, nonostante gli incontri appassionati, avrei dovuto capire che c’era qualcosa che non andava, che se un uomo che dice di amarti e ogni tanto si prende le ferie dal tuo amore, forse non ha solo il tuo di amore, forse ha una doppia vita che alterna, oppure è un predatore sentimentale seriale o semplicemente non ti ama.

Queste sono domande alle quali non avrò mai risposta, lui non ha avuto le palle per dirmi la verità, vuole sempre essere dalla parte della ragione, anche quando non lo è. Lo infastidisce il fatto che io possa dirgli che ha mentito sul suo grande amore per me, che mentre stavamo insieme e facevamo progetti per l’estate lui si dava da fare e che appena è riuscito a concludere mi ha mandata affanculo. Non gli piace essere giudicato quel genere di uomo, bugiardo, disonesto e traditore, anche se in effetti lo è. Poi, la sincerità è una merce di scambio preziosa che nessuno usa più purtroppo, gli uomini in particolare, preferiscono scappare vigliaccamente e fare ghosting. 

Il famoso “io voglio te, o te o nessuna” o “non potrei fare l’amore con nessun’altra donna” o ancora “tra noi non finirà mai” dove sono finiti adesso? Più ci penso più capisco che il problema era il fatto che non sono libera e che invece lui voleva un rapporto vero, in presenza per così dire, anche se si guardava bene dal farmelo capire, anzi diceva che gli andava benissimo così, che non avrebbe mai più rinunciato al suo grande amore ritrovato, quante balle… devo quindi presumere che i vari litigi con sparizioni lunghe probabilmente altro non erano che tentativi di rifarsi una vita falliti miseramente, ai quali seguivano ritorni in cui si dichiarava sempre più innamorato.

Fosse facile a sessant’anni passati e non più sulla cresta dell’onda ricominciare da capo con una relazione soddisfacente, fosse facile trovare ancora qualcuno sano in questo zoo di pazzi e di pazze con alle spalle matrimoni falliti e relazioni naufragate, e mai per colpa loro, o così dicono… Credo in questi dieci mesi di aver riempito il vuoto che non riusciva a colmare altrimenti, di avergli tenuto compagnia mentre cercava, di aver fatto una sostituzione a tempo determinato nell’attesa che si verificasse l’incontro giusto, con una persona del suo stesso ambiente e spessore, semplice, senza velleità intellettuali, non come me.

Il nostro rapporto continuava comunque ad andare avanti tra alti bassi fino a un mese fa, un sabato sera, quando dopo essere stato sdolcinato come al solito al pomeriggio, alla sera non rispondeva più al telefono e ai messaggi. La domenica mattina idem, tanto che ho dovuto minacciarlo il presentarmi sotto casa sua per farlo rispondere. Era un altro: freddo, menefreghista, indolente, in quel momento ho capito che non esistevo più, che c’era un’altra nei suoi pensieri, forse il giorno prima era andato in buca e poteva liberarsi di me senza il rischio di restare solo. 

Gli uomini sono come le scimmie, non lasciano mai una liana se non sono già aggrappati a un’altra, per cui Marco ha afferrato ben stretta la nuova liana e mollato l’altra, senza tanti preamboli.

Cosa è rimasto delle centinaia di messaggi d’amore, delle mail appassionate e delle migliaia di ore di telefonate in questi dieci mesi? Niente di niente. Quello che mi manda fuori di testa, oltre al modo vigliacco in cui si è comportato, è di non riuscire a capire come possa l’amore andare via in un giorno: da tutto a niente. Ovviamente non si è mai trattato di amore vero da parte sua, era solo attrazione fisica e sessuale, spacciata insistentemente per un sentimento così grande da durare decenni e che sarebbe sopravvissuto fino alla morte. Non esagero, tutte parole sue, che si arrabbiava quando mettevo in discussione. E meno male…

Nell’ultima mail mi ha scritto addirittura che non merito amore e che non so amare, a me sembra il contrario, mi pare che sia lui ad usare le persone con calcolata freddezza. Io conosco la sofferenza, l’ho provata in ogni singola fibra del mo corpo, fino quasi a farmi distruggere, ho creduto nell’amore e mi sono lasciata andare: sono scelte che il più delle volte causano dolore, ma l’alternativa è non vivere. Ho fatto quello che mi sentivo di fare, ho la coscienza a posto, non ho ingannato e tradito nessuno io. Lui ha fatto terra bruciata con tutti suoi rapporti passati, ovviamente finiti sempre male, mentre io ho un buon rapporto con tutti i miei ex: è da questo che si vede il valore di una persona, il suo spessore morale.

In fondo questo è solo uno dei tanti errori che ho fatto nella mia vita e che ancora farò. Sono una persona passionale e troppo impulsiva e a volte ho qualche scivolata, come la mail di insulti pesantissima che gli ho scritto per rompere il silenzio  dove menzionavo anche il suo fisico non più sodo di ultra sessantenne non sportivo; l’ho scritta dopo due settimane di ghosting, ero molto arrabbiata, volevo fare terra bruciata per impedire futuri ripensamenti,  impedire che tornasse nel caso gli fosse andata ancora male come era già successo in passato e come ho capito solo adesso che ha sempre fatto. È stato uno sbaglio mandargli quella mail perché dopo è seguito uno scambio di mail poco piacevoli, che ha messo in circolo rabbia e cattiveria da entrambe le parti e che ha distrutto tutto quello che c’è stato.  L’unica specie di spiegazione per la sua sparizione che mi ha saputo dare è che semplicemente si è rotto i coglioni dei miei sbalzi di umore e di vedermi ogni 20 giorni, in parole povere, che si è trovato un’altre vicina e libera. Tutto lecito, quello che contesto è il modo, che mi ha fatto capire che ha sempre mentito sui suoi sentimenti e che ha cancellato ogni traccia di stima nei suoi confronti. 

Capisco che non ci sia un bel modo per dire a una persona che non la vuoi più vedere e che vuoi stare con un’altra quando le hai detto fino a poche ore prima che la amavi alla follia, però sparire e fare ghosting è il peggior modo al mondo, da persona cinica e incurante della sofferenza e della confusione che genera nell’altra persona. Ma forse è il suo modus operandi, visto che ha sempre detto che quando stava cominciando una storia chiudeva l’altra, che non sovrapponeva e sparire senza dare spiegazioni è il modo più facile.

Mi chiedo però come possa provare rabbia nei miei confronti dal momento che io non ho fatto niente ma solo subìto, e non lo dico perché mi sento una vittima, ma proprio non lo capisco. Da un momento all’altro ha stravolto la mia vita, di cui lui era il fulcro, e ha il coraggio di scagliarsi contro di me con rabbia, forse perché la miglior difesa è l’attacco. Se mai arriverà a fare un esame di coscienza, cosa che dubito vista la sua personalità, se mai capirà il suo comportamento sconsiderato quanto dolore ha causato, dovrà provare vergogna per sé stesso. Ma questo è uno scenario da fantascienza, questa persona vivrà e morirà senza mai mettersi in discussione e capire il male che ha fatto a tante persone con il suo carattere di merda, ben peggio del mio, che sarò offensiva, ma almeno sono sincera.

Sono fermamente convinta che il male fatto ci torni indietro, magari non dalla stessa persona a cui lo abbiamo fatto, ma torna sempre, come un boomerang, a colpirci quando meno ce lo aspettiamo e dove siamo più vulnerabili. L’Universo non dimentica e si assicura che per ogni causa negativa che mettiamo, ci ritorni un effetto ugualmente negativo, se non più grande, lo so per esperienza personale.

Non so se questa nuova persona gli piacerà come gli piacevo io o se se si accontenterà per avere una relazione più comoda e facile, a una certa età e nella sua situazione non è che puoi avere tutto, bisogna pensare alla vecchiaia che è alle porte.
O forse è esattamente il contrario, ha trovato un’ esponente del suo genere preferito: labbra a canotto, seni di gomma oversize a qualsiasi età e una predilezione per il sesso anale. Probabilmente rovinerà anche questo rapporto come ha fatto sempre in passato: dopo un pò ha bisogno di nuovi stimoli emotivi e sessuali, di più dopamina in circolo e si ritroverà nuovamente solo, un vecchio lupo perennemente in caccia.

Mi ha scritto anche che io ho scelto il denaro all’amore solo perché rimango nel mio matrimonio fraterno, ma per chi avrei dovuto lasciare la mia famiglia e far soffrire ma figlia, per uno come lui che dalla sera alla mattina è sparito? Uno che non ha certo scelto l’amore al denaro in passato, che ha sfasciato una famiglia e due matrimoni, che girava con macchinoni e aveva la barchetta finché le cose andavano bene, non mi sembra abbia dato la priorità all’amore, visto il cimitero di cadaveri che si è lasciato alle spalle. Non può dire che il denaro non fosse importante per lui, uno che ci lavorava, un consulente finanziario…certo ora che ha perso tutto è facile fare San Francesco, girare con la Panda vivere in campagna a casa della mamma anziana, non è proprio il caso di fare l’asceta con me…

La povera Lorena, che ha dovuto sorbirsi in questi mesi tutti gli “up and down” è basita, lei tende sempre a pensare bene delle persone ma in questo caso non sa proprio cosa dire per giustificarlo, del resto anche lei ha avuto la sua dose di delusione ultimamente e magari diventerà un po’ più scaltra nel giudicare gli uomini, glielo auguro,

Personalmente ho chiuso con gli uomini, ho già dato, sono pronta per il prepensionamento, poi trovo che le storie d’amore siano sopravvalutate e diano più problemi che altro. Adesso ho solo bisogno di cambiare ambiente, conoscere persone nuove, degne, che abbiano qualcosa da insegnarmi, basta venditori e imbonitori. Ne sento il bisogno perché mi rendo conto che le cose che erano importanti ieri, oggi non lo sono più e questo significa che è il momento di cambiare. Non voglio continuare a vivere nell’odio, rimuginando ogni giorno su quello che è successo. L’odio fa male solo a chi lo prova, non alla persona a cui è diretto. È arrivato il momento di lasciare andare, di dimenticare e di ricominciare, partendo dal mio vero nucleo, senza le contaminazioni che certe delusioni lasciano.

Questo è l’epilogo di quella che sembrava una grande storia d’amore, iniziata tanti anni fa, sospesa, ripresa e finita miseramente, come quasi tutte le storie che finiscono.  Il tempo è un grande alleato, ma è anche un grande giudice: forse saremo in grado di vedere  cose che non avevamo capito prima, ma dubito fortemente che saprò mai la verità su questa storia, quella verità che abbiamo il coraggio a malapena di dire a noi stessi e che lui non avrà mai l’onestà intellettuale di confessarmi.

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