"Abecedario d'amore" di Gabriele Maria Tarelli


ABECEDARIO D'Amor

Cara AB, prima di tutto voglio dirti che io non sono C .

E’ arrivato il momento di parlarti un po’ D me.

Inizierò svelandoti le mie uniche due bugie.

Io andavo da E solo per la sua F e il mio vero nome è  G.  Perdonami.

Non avevo capito nulla della mia vita prima di incontrarti.

Ero come un H senza la stanghetta nel mezzo: due rette parallele che non si incontrano mai.

Adesso ogni volta che ti sfioro ho una reazione tipo I , e tu lo sai.

Sarà amore, passione o altro?  Non lo so.  Certo è che non è più come l’anno scorso.

Vivevo turbato. Sembravo messo all’angolo come una L .

La vita poi mi ha fatto incontrare te e così da una situazione di M sono passato, attraverso un percorso a zic zac tipo N, a conoscere la felicità .

Ho vissuto il piacere di tutto e così ho potuto chiudere il famoso cerchio O.

Per intenderci: prima mi sentivo demotivato, un po’ P.

Ora mi sento in un quadro con la Q maiuscola, ove è rappresentato un vero sogno.

Ogni tanto mi prende la rabbia R verso il mondo, ma poi mi faccio cullare dai tuoi sussurri e dalle tue curve a S.

Adesso il bivio è diventato una linea retta come una T rovesciata.

Non c’è più il dito che punta in basso come una U e nemmeno la freccia negativa V .

Alla fine ci sei tu, che per me sei l’inizio: un po’ come un punto fisso oltre il quale non si può andare. Tu sei la mia  Z.

 

 


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