by Elisabetta Miari

RACCONTI

“Il tempo fragile” di Roberta Marinucci

  Il professore sorrise all’addetta che gli aveva gentilmente portato il bicchier d’acqua richiesto. Mancavano ancora una trentina di minuti prima che andassero in onda, ma lui era già piuttosto nervoso: non si abituava mai alle telecamere, alle luci, al via vai concitato, al disagio di doversi poi rivedere. Tuttavia una

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“Scacco inesorabile” di Massimo Messa

  Sorgeva l’alba di un giorno d’inverno quando l’uomo entrò in una vecchia osteria, seguito da sei donne, tutte in evidente stato di gravidanza. L’oste guardò con occhi già stanchi e arrossati l’insolita compagnia. “Tutte incinte” pensò. E, invano, cercò di carpire il volto dell’uomo, nascosto, com’era, dal cappuccio di

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“Ombre a Trieste” di Davide G. Zardo

Il locale era piccolo e buio, e oltre che di alcool sapeva di fumo e musica jazz. La barista, che quando entrai stava pulendo un bicchiere con uno straccio, sembrava un angelo sorridente, con l’aureola dorata di una lampada gialla intorno ai lunghi capelli biondi, quasi rossicci. ‹‹Sto cercando un’ombra.››,

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“La ferita” di Roberta Braghelli

    Era stato un boato, come un urlo straziante, poi in un tempo infinito la scossa violenta e la casa tremava come impazzita, in preda ad uno spasmo furioso. Margherita aveva capito in un secondo cos’era. Dormivano tutti tranquilli dopo una lunga giornata passata a passeggiare spensieratamente per le

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“CLIC” di Alessandro Reali

  La stanza è piccola. I termosifoni scottano. Fuori nevica. Le sedie sono occupate dai membri del direttivo e, nonostante sia vietato, molti fumano. Alle spalle di Attilio Ricchiuti, che presiede la riunione, una foto sbiadita del Quarto Stato, di Pelizza da Volpedo: nobile sintesi delle nostre lotte, delle illusioni,

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"Olinto!" di Maria Masella

Mercoledì — alba Al suono della sveglia l’uomo si alza. Ha dormirò: certo; è turnista da una vita, ormai dorme a comando; così ha dormito, ma è più stanco di prima. Davanti allo specchio del bagno si passa una mano sulle guance: no, di radersi non vale la pena. E

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"Occasione" di Mirko Giacchetti

    Non capisci davvero il significato della parola “coglione”, almeno sino a quando un’ottuagenaria non ti punta addosso la tua pistola. Quella con cui minacciavi tutti i presenti e che doveva essere il tuo passe-partout per la felicità contata a migliaia in simpatiche banconote. Eppure, a preoccuparmi non è

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"Amori pericolosi" di Maria Teresa Valle

  È tutto il giorno che non penso ad altro. Una pulsione istintiva, un’urgenza mi spinge a cercarla. È qualche cosa dentro di me e anche fuori di me, che mi guida a lei. Non sapevo la strada eppure sono arrivato. Non sapevo il suo odore eppure l’ho riconosciuta. Non

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"L'elisir di Giulia" di Laura Veroni

  Giulia De Marco era la donna più bella che avesse mai visto. Ogni volta che entrava nello studio legale del marito, l’avvocato Gualtiero, e gli passava davanti, lasciava dietro di sé una scia di profumo, di quelli intensi e inebrianti. Ma lui, Alberto Franchi, era solo un giovane assistente

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"Di luna e d'onore" di Simone Togneri

  La luna è come una puttana: a tutti sembra voler dire “sono solo tua”. Crederci è un cattivo affare. Qualche illuso forse c’è, giù in città. Quassù no. Quassù a lei cantano odi solo i lupi. Gli uomini la spiano solo quando è tempo della semina, di tagliare il

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