"La vera storia dell'ombra" di Tommaso Civardi


dei-greci

 

Tutti voi conoscete Zeus, Apollo, Minerva e molti altri dèi, ma non avete presente Uveres, il creatore dell’ombra.

Uveres era figlio di Zeus ed Era, che fu dimenticato da tutti poiché gli avevano tolto il potere dell’immortalità. Zeus lo aveva spedito in una foresta, destinato a restare lì per sempre. Questo era successo perché Era aveva partorito il bambino senza dirlo a Zeus, che lo aveva scoperto solo quando Uveres aveva già 3 anni.

Aveva vissuto 29 anni da solo in quella foresta, quindi si era stancato e si era messo in cammino alla ricerca di un posto abitabile. Durante il cammino, Uveres aveva trovato un villaggio completamente distrutto e in fiamme e si era precipitato a vedere. Non c’era nessuno, a parte qualche cadavere e una donna che piangeva dietro i cespugli. Uveres la salvò e la portò nella sua vecchia capanna, dove aveva vissuto per tutti quegli anni.

Cinque anni dopo Uveres e la donna, di nome Aretha, si sposarono e ebbero un figlio, che chiamarono Enerio. Un giorno però Uveres andò fuori di testa per non aver mangiato per tanti giorni per dare il suo cibo al figlio e alla moglie e uccise Enerio perché non gli obbediva. Aretha ebbe un duro colpo e il giorno dopo conficcò un coltello nella schiena di Uveres e, visto che egli era mortale, morì e la moglie bruciò il suo corpo.

Da quel giorno Uveres diventò un’ombra che tormentò la  moglie, e quando Uveres  la toccò, sotto i suoi piedi e apparve un ombra, che rappresentava il simbolo del peccato, che da quel momento in poi fu in tutte le persone che Uveres toccò.

L’ombra si passò di generazione in generazione:  se una madre con l’ombra partoriva un figlio, anche il figlio automaticamente aveva l’ombra.

Il risultato è che oggi, ogni persona al mondo, ha un ombra.


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