"L'appuntamento" di Maria Masella


Ho il cuore in gola, sono uscita di nascosto e poi ho corso da casa a qui, al posto dell’appuntamento.
Mi ha scritto: “Voglio vederti, Giulietta. Voglio baciarti da toglierti il fiato.”
Lo voglio anch’io. Voglio anche fare all’amore. Ho sedici anni e tutte le mie amiche l’hanno già fatto. E voglio farlo con il mio Romeo.
E’ un latinos, e allora? Sarà alto, snello, bruno e agile, come una pantera. Non goffo e foruncoloso come quello di Carla.
Nella notte troveremo un posto in cui stare, uno come lui sa di certo dove portare una ragazza. No, una donna. Devo pensare a me come a una donna, da questa notte lo sarò!
Se mio padre sapesse che me la faccio con uno sporco latinos, mi chiuderebbe in camera e butterebbe la chiave. Mio fratello mi pesterebbe.
Ho un po’ di paura.
Il libro, Romeo e Giulietta, che tengo sotto il giubbino perché mi vergogno a tenerlo in mano, mi conforta sempre meno. Le voci e le ombre sono sempre più minacciose in questo quartiere da evitare.
D’improvviso una figura, grande e grossa contro le insegne di una sala da biliardo, oscura il poco chiarore.
Si avvicina preceduta dall’ombra distesa sul selciato. Il passo è pesante. Puzza di vino e di mal lavato, ha un odore straniero.
Stringo il coltello, ecco, ora ho proprio paura, paura boia.
La faccia, illuminata dai neon, è orribile, come gonfia.
Mi viene contro dicendo parole che non capisco.
Per fortuna ho il coltello, l’ho rubato a mio fratello che lo tiene nascosto dietro i libri di scuola. Non sono scema del tutto, questa è zona brutta, di notte, quando le bande si scontrano a coltellate.
E alzo il coltello, da cieca. E colpisco una due tre volte, cieca, con la punta ben verso l’alto come ho visto alla tv, ignorando il liquido caldo che mi scorre sulla mano.
Il mio aggressore cade a terra e, nello slancio di colpirlo ancora, cado con lui.
Cerco di alzarmi, puntellandomi sul suo corpo.
E sento il libro. E lo vedo alla luce intermittente. Romeo e Giulietta: il nostro libro, il segno di riconoscimento. Anche lui l’ha tenuto ben nascosto, vergognandosi dell’amore.


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