“Un viaggio nel pianeta blu” di Francesco Panzeri


 

“Meno tre, meno due, meno uno… decollo.”

Il conto alla rovescia veniva sempre scandito dal direttore della N.A.S.A.M. R. (National Aeronautics and Space Administration of Mozzarelle Ripiene).
La missione ormai si ripeteva ogni anno, ma quella volta già dalla partenza avevo intuito che c’era qualcosa che non andava.
Eravamo partiti da più di un’ora e sul radar già si vedeva Marte.
Improvvisamente la nostra navicella spaziale iniziò a oscillare e noi astronauti venimmo sballottati come se fossimo sulle montagne russe.
In quel momento comparve davanti a noi un minuscolo pianeta blu con dei crateri molto profondi.
La navicella spaziale inchiodò di colpo, ma noi ci eravamo allacciati le cinture un secondo prima e quindi non volammo contro il minuscolo vetro della cabina, al contrario di tutte le nostre cose.
Dopo aver frenato tanto bruscamente, la navicella si appoggiò dolcemente sulla superficie del pianeta e potemmo subito notare che delle piccole bestioline blu con il cappello bianco ci venivano incontro.
Ci misi un po’ a capire chi fossero, ma subito dopo averne osservata una potei vedere che erano i Puffi, quelle creaturine blu che Gargamella voleva avere a tutti i costi.
I Puffi indossavano un paio di pantaloni bianchi e anche un cappello bianco, la loro pelle era scura e i loro occhi grandi e azzurri.
Il loro pianeta era piccolo, ma molto decorato e i Puffi vivevano in case a forma di fungo: quanto vorrei vivere anche io in quelle case…
Come tradizione della N.A.S.A.M.R. regalammo cento mozzarelle ripiene al prosciutto e altre cento ripiene al tonno.
I Puffi apprezzarono il nostro gesto e il loro capo Grande Puffo ci spiegò che ogni cento anni il loro pianeta, Puffocometa, passava davanti a Marte e noi eravamo i primi esseri umani ad aver camminato su quel suolo.
I Puffi ci aiutarono a ripartire e a raggiungere Marte, però promettemmo che non avremmo detto a nessuno di questo pianeta.


Lascia un commento