by Elisabetta Miari

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"Jenny e la metamorfosi di Narciso" di Christiano Cerasola

    Tratto dalla raccolta di diciassette racconti “Uova Sbattute”, edito da Elmi’s World, 2013.   Metto la felpa grigia o quella nera? Boh! Tanto, che importa? Mi chiedo ogni mattina che colore indossare, anche se non cambia nulla. Per circostanza, ogni tanto, qualcuno mi dice: “Ma come stai bene

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"Senza radici" di Dario Villasanta

  C’è il momento in cui ti svegli all’improvviso e ti rendi conto che tu, di radici, non ne hai. Ti capita camminando per certi viali, quelli veri, dove le donne non hanno paura di farsi vedere in tuta a fare la spesa, come neanche gli uomini al solito bar

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"Un edificio bruciava" di Flavio Villani

  Era un posto da nulla. Un buco affacciato sulla San Jacinto Parkway, in pieno barrio messicano: l’unico, credo, a fianco di quelle quattro corsie senza pace. Non ricordo chi me l’avesse indicato. So solo che ad un certo punto sapevo della sua esistenza, e mi ci fermavo spesso per

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"In the flesh?" di Achille Maccapani

  Avevo la nausea. Quella sera avrei davvero fatto a meno di cenare, di sottopormi al rituale stantio del pasto da consumare su un tavolo estraibile della cucina costruita su misura da un laboratorio di artigiani del mobile. Ogni volta dovevo oltrepassare il segmento sottile che divideva la parte finale

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"Vorrei solo vederti morto" di Elisabetta Miari

Uno. Due. Tre. Un passo alla volta. È così che si dimentica, mi hanno detto. Le  persone forse, gli amori. Non le situazioni, gli spaventi grossi. Da quelli non ci si riprende più. Rimangono dentro di te a pulsare per tutta la vita, a ricordarti che sei stata fortunata ad

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"Dovevo scaricarla" di Gabriele Tarelli

  Il vento sembrava muschio secco e l’asfalto un rigurgito ghiacciato. Era stata una delle tante inutili serate da dimenticare: via Tortona, Colonne, Arco, Simona e poi da Gianni. Ritorno: tardi, anzi prestissimo. Quante serate a molla? L’ascensore raschiava i pattini e Lei, ormai punto nero, si allontanava in velocità.

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"Sintesi di un incontro G81009" di Gabriele Tarelli

  Ce la posso fare. Le suole, come lame a quarantacinque gradi, s’infilano nei limiti della mezzeria. Corro da sempre, inseguito. E’ notte e gli occhi sono senza ricordo, corro e basta. Mi giro e non vedo l’inseguitore. Temo possa essere una donna con le gambe lunghissime, sproporzionate di molto

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