
“Un quadretto di zucchero” di Fabrizio Borgio
a malinconia della domenica sera possedeva lo stesso inganno della luce dei tramonti d’ottobre, abbagliava fino alle lacrime pur allungando sulla terra le ombre più scure.Identico moto aveva spinto Giorgio Martinengo a mettersi di buona lena, con quel passo da collina che generazioni di contadini avevano sviluppato per arrampicarsi sulle








